MATERIAL E IMMAGINARIA, E LA NUOVA VESTE DELL'ALTA MODA AL TEMPA DEL COVID

 

Da Maison Margiela a Valentino e Viktor&Rolf, i format alternativi di presentazione obbligati dal rallentamento e dalla tutela della salute dei team creativi e sartoriali.

Photo Marcel Hartmann

Photo Marcel Hartmann

First published in Il Sole

L'impossibilitá di una fashion week reale, unita all'innegabile momento di confusione, sta producendo caos. Ogni maison fa come preferisce, e il senso di coesione va alle ortiche, con tutti gli inghippi e storture del caso. Il terzo e ultimo giorno di couture digitale si apre comme d'habitude con la presentazione di Maison Margiela. Ma sono solo quarantasette secondi di video solarizzato, come certi clip lisergici dei primi anni di Mtv. Vi si distingue un uomo, in veletta e cappello: il modello Leon Dame, istrionico interprete delle creazioni di John Galliano, orgogliosamente avverse a ogni distinzione di genere. Il resto verrá svelato in tre successivi movimenti, con conclusione il prossimo 16 luglio. Scelta poco comprensibile al momento, che costringe a mettere ogni valutazione in pausa.

Anche la maison Valentino presenta solo un teaser, ma qui le ragioni sono ben diverse: sono dovute a un ritardo forzato sulla lavorazione della collezione, che verrà presentata a Roma con una performance live il prossimo 21 luglio. Quel che sta a cuore al direttore creativo Pierpaolo Piccioli è in primo luogo il benessere del team. Questa volta le sarte non hanno potuto lavorare in coppie su ogni abito, e questo ha determinato un rallentamento. Il progetto, sviluppato a quattro mani con il fotografo e regista Nick Knight, è una fusione di visualità digitale e manualità couture, e in quanto tale unisce il materiale e l'immaginario su un piano onirico eppure tangibile. Anche qui ogni valutazione è da rimandare all'evento. Il clip dura un minuto appena, ed è decisamente Knight nella saturazione estrema delle ombre così come nel rallentamento dei movimenti, che evidenziano l'ispirazione alquanto letterale alla ballerina Loie Fuller.

La mitica Adeline André, paladina di una semplicità vibrante sostenuta da una infallibile maestria di taglio, reitera con efficacia il proprio messaggio anche con uno slideshow di vestiti a misura di bambola, perché il talento vero non ha taglia. Il mondo di Bouchra Jarrar è fatto di dualismi - maschile e femminile, secco e fiorito - e di una estetica senza tempo: per questo la scelta di un video in bianco e nero interpretato da due gemelle è particolarmente felice. Con i formati di presentazione alternativi Viktor & Rolf, in fine,si sono provati più volte nel corso della carriera: hanno allestito mostre, inscenato proteste e, ante litteram, hanno addirittura optato per lo show virtuale. Per questo il loro video è uno dei più riusciti della stagione: efficace, immediato e pieno di humor. Nulla di speciale: una sfilata di nove silhouette, descritte in modo fiorito e leggermente assurdo da uno speaker, come usava una volta. La voce è di Mika, mentre gli abiti, ispirati dalla domesticità forzata del social distancing sono variazioni sulla camicia da notte, il cappotto e la vestaglia che materializzano sentimenti di ansia, confusione e amore. L'esecuzione

di Angelo Flaccavento